In questi giorni nei quali questa maledetta peste del XXI secolo ci costringe all’isolamento sociale, ci viene in mente Riccarelli quando raccontava le origini del suo amore per la lettura.
Fin da bambino la sua salute cagionevole spesso lo aveva costretto a stare in casa e sempre gli aveva impedito di unirsi ai suoi coetanei nei normali giochi di quell’età, come le partite a pallone e le corse in bicicletta.
Perciò, da quando aveva imparato a leggere i libri erano stati la sua compagnia e il suo conforto. Con i libri aveva potuto vivere mille vite e sperimentare altrettante avventure.
Perciò Riccarelli attribuiva ai lunghi periodi di isolamento il suo diventare lettore onnivoro prima, e scrittore poi.
Ecco: anche per tutti noi, ora, la lettura offre occasioni di vita e di spazi che con la forza della scrittura possono alleviare sgomento e inquietudine.