Il vincitore della sessantesima edizione del Premio Campiello è lo scrittore più giovane che abbia vinto il premio, che infatti è andato al romanzo I miei stupidi intenti (ed. Sellerio) del ventisettenne Bernardo Zannoni. A lui facciamo i nostri complimenti e l’augurio che questa sia la prima opera di una lunga carriera letteraria.
Al secondo posto si è classificato Antonio Pascale con La foglia di fico. Storie di alberi, donne, uomini (ed. Einaudi) con 54 voti; al terzo Elena Stancanelli con Il tuffatore (ed. La nave di Teseo) con 46 voti; al quarto Fabio Bacà con Nova (ed. Adelphi) con 43 voti e al quinto Daniels Ranieri con Stradario aggiornato di tutti i miei baci (ed. Ponte alle Grazie) con 31 voti.
Quest’anno il Premio alla carriera è stato assegnato a Corrado Stajano e ci piace ricordare che in occasione della sessantesima edizione si è deciso di assegnare anche il “Campiello dei Campielli” al romanzo La tregua di Primo Levi – vincitore della prima edizione del Premio Campiello nel 1963 – “per l’importante testimonianza civile e per la straordinaria qualità letteraria dei suoi testi”.